martedì 30 marzo 2010
LA QUERCIA
Il genere Quercus comprende molte specie di alberi spontanei in Italia. In molti casi il portamento è imponente anche se ci sono specie arbustive. Le foglie, alterne, sono talvolta lobate, talvolta dentate e sulla stessa pianta possono avere forme differenti, per la differenza del fogliame giovanile rispetto a quello adulto.
Le querce sono piante monoiche, ovvero la stessa pianta porta sia i fiori maschili che quelli femminili. I fiori maschili sono riuniti in amenti di colore giallo, quelli femminili sono di colore verde. Il frutto è la ghianda, formata da una cupola di squame che circonda la base della noce.
Al genere appartengono circa 450 specie di piante rustiche, a foglie decidue o sempreverdi. Le prime specie di querce comparvero sulla Terra nel periodo Cenozoico.
Esistono diversi tipi di querce:
• Quercus ilex, leccio o elce. Albero sempreverde maestoso, tipico delle zone submediterranee o mediterranee meno torride. Può raggiungere in condizioni ottimali i 20-30 m di altezza e si può trovare dalle macchie costiere fino in montagna (sull'Etna fino a 1800 m).
• Quercus petraea, rovere. Grande specie decidua, dal portamento regolare e chioma assai folta. Comune in tutte le regioni d'Italia (eccetto in Sardegna).
• Quercus pubescens, roverella. La specie più diffusa in Italia, assente solo in Pianura padana e altre pianure alluvionali. Specie molto rustica, nelle zone settentrionali preferisce comunque zone protette dal freddo. Quercia decidua (ma spesso mantiene le foglie marroni anche d'inverno) di medie dimensioni a crescita è molto lenta, vive in genere 200-300 anni ed è tipica dell’Europa centroccidentale. Alcuni esemplari possono raggiungere età molto più avanzate: la roverella che vegeta a Tricarico, in località Grottone, ha un'età stimata di 612 anni, un tronco di 6,43 metri di circonferenza ed un'altezza di circa 20 metri; è inserita nell'elenco dei monumenti naturali (alberi padri) della regione Basilicata.
•Quercus robur, farnia. Grande quercia decidua, più frequente nelle zone settentrionali e più rara nel Sud, si differenzia dalla rovere soprattutto per i lunghi peduncoli delle ghiande, le foglie sessili e il portamento più irregolare. Alcuni autori considerano Q. petraea, Q robur e Q. pubescens come tre sottospecie o varietà di un'unica specie.
Sottogenere Quercus, sezione Mesobalanus. Simile al precedente: stili lunghi, ghiande mature in 6 mesi, dolci o leggermente amare; interno della cupola della ghianda glabro.
•Quercus frainetto, farnetto. Specie decidua a rapido accrescimento, comune al Centro-Sud, ha foglie più grandi delle altre querce italiane, lobi più profondi e margini paralleli.
•Quercus pyrenaica, quercia dei Pirenei. Specie decidua con foglie dal colore verde intenso e lobi profondi e stretti; si trova nelle zone più miti del Piemonte.
Sottogenere Quercus, sezione Cerris. Stili lunghi, ghiande mature in 18 mesi, molto amare; interno della cupola della ghianda glabro o leggermente peloso.
•Quercus calliprinos, quercia di Palestina. Alberello sempreverde simile a Q. coccifera ma più alto e con peluria sugli amenti maschili e sui rami giovani. In Italia è presente in Basilicata, Puglia e nella parte meridionale della Sicilia
•Quercus cerris, cerro. Specie decidua e a rapida crescita, originaria delle regioni sudorientali dell’Europa ma molto diffusa anche in Italia; è una pianta maestosa dalla chioma ovoidale, molto decorativa; il legname non è particolarmente pregiato.
•Quercus coccifera, quercia spinosa. Diffusa solo in Liguria occidentale, in Sicilia e Sardegna, sempreverde, a portamento arbustivo (non supera i 2 m d'altezza).
•Quercus suber, sughera. Specie sempreverde dall'aspetto simile al leccio, è invece botanicamente più vicina al cerro. Poco tollerante verso il freddo preferice le coste tirreniche e soprattutto la Sardegna; la corteccia è caratteristica e ricopre sia il tronco sia le maggiori ramificazioni; scortecciando periodicamente il tronco, si ricava il sughero che si riforma dopo qualche tempo.
•Quercus trojana, fragno. Specie semisempreverde e arbustiva diffusa solo nel Salento e in Basilicata.
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